Ti raccontiamo il 9° Convegno IES

Il 9° convegno della Società Internazionale di Ecopsicologia, quest’anno in Italia dal 20 al 24 settembre 2023, ha ospitato 134 persone di 25 paesi nella pineta di Is Arenas a Oristano, in Sardegna. Per poter dare un contributo forte ai tempi e alle necessità attuali, ha  scelto una terra antica, in cui la memoria delle nostre profonde connessioni con le energie vitali del pianeta è ancora viva, è ancora iscritta sul profilo del territorio e nell’inconscio ecologico dei suoi abitanti. E’ stata scelta un’espressione sarda “Su sentidu” – ciò che provo profondamente – che richiama “una funzione interiore preziosa a cui attingere per un agire responsabile e ispirato sulla nostra Terra”, proprio per indicare quella riconnessione necessaria con la nostra dimensione emotiva e valoriale, con la nostra capacità di sentire, di meravigliarci, di assaporare e di esprimere quel senso di riverenza che spontaneamente si risveglia davanti alla bellezza della Natura. E, per sintonizzarci su questa lunghezza d’onda è stato un canto a tenore, tradizionale sardo, eseguito da un gruppo di quattro uomini con quattro diverse voci, ad avere aperto il convegno nel cuore di una spirale realizzata da tutti i partecipanti.

20 settembre 2023

Ecco che i lavori hanno inizio con i saluti e il benvenuto di Marco Aurélio Bilibio Carvalho – ecopsicoterapeuta, IES Brasile, presidente dell’associazione internazionale – che ha introdotto  l’Ecopsicologia come una psicologia per tutte le nostre relazioni, per sostenere una delle grandi rivoluzioni che stiamo attraversando: la transizione da un mondo visto come una macchina, a nostro uso e consumo, a un mondo in cui tante specie diverse condividono forme di coscienza. Il passaggio in atto è dall’idea di un mondo fatto per noi, a quella che noi siamo fatti per questo mondo, come parte di esso. Il passaggio è da una relazione di sfruttamento a una di comunione e cooperazione, che porta con sé qualcosa di sacro. Joanna Macy chiama questa rivoluzione Il punto di Svolta, altri la chiamano La Grande Transizione. Una transizione dalla società della crescita industriale a una società che, riconoscendo i nostri legami biologici, psichici e spirituali con il pianeta Terra, si organizza in modo tale da proteggere i sistemi che generano e mantengono la vita. L’Ecopsicologia fornisce una ispirazioni e pratiche per questo cambiamento nella nostra concezione dell’essere umano.

Ha proseguito con l’apertura, Marcella Danon – ecopsicologa, IES Italia, e co-fondatrice di IES, nel 2006 – con un appello alla speranza attiva: possiamo diventare tutti parte attiva del processo,  catalizzatori, ognuno attorno a sé, del risveglio di questa più ampia cittadinanza terrestre che permetta al nostro innato amore per la vita, la Biofilia, di tradursi in bellezza, e co-creazione per ritrovare una nuova strada per la nostra umanità. La vita procede per tentativi, tante specie diverse sono nate, si sono sviluppate, non si sono rivelate adatte al Pianeta e si sono estinte, tante specie homo ci hanno preceduto, se vogliamo che sia questa, la nostra che coinvolge tutti gli abitanti di questo Pianeta, quella che riesce a superare la sfida evolutiva, ci dobbiamo attivare tutti, anima e corpo, ognuno come può, dove può, là dove si trova là dove la vita lo ha messo in condizioni di agire per fare sì che questa missione condivisa diventi una “missione possibile”.

21 settembre 2023

La prima mattinata è stata dedicata all’approccio transdisciplinare dell’ecopsicologia esplorato da tre diversi punti di vista.

Il nostro convegno è stato inaugurato con un ospite speciale per noi, il prof. Giuseppe Barbiero, biologo e ecologo; che ha creato il primo corso di ecopsicologia in una università italiana in collaborazione con Marcella Danon e ora anche con Stefania Pinna. Giuseppe Barbiero dirige il Laboratorio di Ecologia affettiva all’Università della Valle d’Aosta e ci ha parlato di Ecologia Affettiva, una disciplina che  si sviluppa parallelamente all’Ecopsicologia, che si occupa delle relazioni emotive che si instaurano tra umanità e Gaia. In questi dieci anni l’ecologia affettiva si è impegnata soprattutto nella verifica sperimentale dell’ipotesi della biofilia, ricercando i parametri con cui poter procedere, esplorandone gli effetti psicologici e cercando come, nella pratica, creare ambienti ad alta qualità biofilica, sia interiori, come nel caso della Green Mindfulness in ecopsicologia, sia esteriori come nel caso del Biophilic Design, in architettura.

Il discorso ha proseguito esplorando come tutte queste riflessioni cambiano completamente il nostro approccio all’ecologia umana, partendo dal presupposto che la malattia è una risposta normale a una cultura anormale che non soddisfa i bisogni umani fondamentali. Ce ne ha parlato Lia Naor – terapista della natura e ricercatrice presso il Dipartimento di Counseling e Sviluppo Umano dell’Università di Haifa, IES Israele – impegnata promuovere un processo di iniziazione che favorisca lo sviluppo umano a partire dalla ricerca del significato profondo dell’esistenza e dall’invito ad assumersi la responsabilità di partecipare pienamente alla comunità umana e terrestre. La Natura diventa riferimento e guida nella creazione di nuovi modelli per uno sviluppo umano che includa anche i valori spirituali.

Claudio Antonio Pereira Salazar – ecopsicologo, dottore in comunicazione cambiamento sociale e sviluppo umano, IES Cile – ha portato la visione e la pratica in atto nella Scuola IES Koru Transformación che dirige insieme a Marian Rios, sul tema dell’Ecopsicologia Sociale Comunitaria: come tutto quello che è stato detto prima, si trasforma in strumenti concreti, transdisciplinari. Abbiamo esplorato insieme: quale l’attuale crisi globale e il cambiamento di paradigma necessario; che cosa è un’etica di appartenenza e di solidarietà; quali sono i contributi di Psicologia sociale di comunità, azione partecipativa, pedagogia popolare, psicologia della liberazione, ecologia profonda, ecofemminismo, prospettiva di genere e ancestralità.

22 settembre 2023

Il convegno prosegue sul tema di Sacralità e Natura, esplorando come sono connessi questi due temi e perché hanno un ruolo centrale nel nostro convegno.

La giornata è iniziata con Silvia Mongili –  pedagogista, dottoressa  in Qualità della Formazione, coordinatrice di Ecopsiché Sardegna, la Scuola italiana di Ecopsicologia, nonché principale organizzatrice di questo convegno. Parlando di luoghi sacri, Silvia ci ha portato una presentazione e testimonianza eccezionale proprio dalla sua terra, questa antica terra di Sardegna in cui territorio, tradizione e musica sono strettamente intrecciati, per onorare la presenza ancestrale della Dea Madre. Ci ha permesso di approfondire il significato profondo di Su Sentidu, in lingua sarda, e perché lo abbiamo scelto come titolo del convegno, sottolineando che c’è una relazione tra la connessione con le proprie radici, la propria storia, le proprie origini, e il senso di responsabilità profondo nei confronti dell’ambiente. Insieme a Silvia, c’è stato anche Alessandro Caddeo, educatore e green coach, che sul tema del canto a tenore sardo ha fatto la sua tesi di laurea.

Parlando di terre antiche, ecco che si inserisce nel discorso Kleio Apostolaki –  ecopsicologa, specializzata in psicoterapia dinamica e cognitivo-comportamentale, IES Grecia – con il mettere il evidenza che la sacralità ha una forte valenza nell’Ecopsicologia, che parte dal presupposto che “Tutti i luoghi e tutte le genti sono sacre”. Kleio ci ha raccontato, a partire dalla sua esperienza, che cosa vuol dire lavorare ecopsicoterapeuticamente in luoghi sacri e come questo contribuisce a ricreare connessione con la Natura. Kleio è, infatti, specializzata nel scegliere location speciali per i suoi seminari, come l’isola di Gavdos, nel cuore del mediterraneo o le pendici dell’Etna, in collaborazione con la Scuola italiana e ha lavorato per anni coi delfini, animali sacri in molte culture.

Ed eccoci a Marian Ríos – ecopsicologa, antropologa, psicoterapeuta transpersonale e insegnante di danza Primal, IES Colombia. E il discorso sulla sacralità dei luoghi continua, con la presentazione della sede dell’Istituto Koru, la Scuola di Ecopsicologia colombiana/cilena che si trova nel cuore della giungla del Darién, un territorio multietnico, circondato da comunità indigene e meticce. Con Marian abbiamo scoperto perché il nome, Abya Yala, è sempre più utilizzato per riferirsi al continente americano; cosa si intende per decostruzione dell’immaginario, passo inevitabile verso una visione ecopsicologica del mondo; e come possiamo liberarci dalla matrice coloniale del potere e recuperare e ricreare i nostri modelli di vita e interazione col mondo.

23 settembre 2023

Verso una green mindfulness è stato il punto di arrivo di tutti i discorsi fatti nei giorni scorsi per esplorare come tradurre in pratica queste nuove visioni, come promuovere la più ampia consapevolezza che siamo parte attiva e co-creativa del creato e come facilitare l’esperienza di questo più ampio stato di coscienza, di una green mindfulness.

Claudia Rodrigues – ecopsicologa, specializzata in psicologia clinica, psicologia della salute e psicoterapia, IES Portogallo – ci ha accompagnati in una riflessione sulla necessità collettiva e individuale di creare nuove strategie di incontro e co-creazione tra il maschile e il femminile, sul piano sociale e su quello archetipico, esplorando insieme: la relazione che c’è tra la dimensione del femminile e la crisi ambientale; i doni e gli insegnamenti delle culture neolitiche di cui ci parla la sociologa Riane Eisler; e quello che propone l’approccio ecopsicologico chiamato “Integrativo Ecoesistenziale” per facilitare negli esseri viventi il loro potenziale più sublime, misterioso e rigenerativo.

Zselyke Molnos – psicologa e biologa, IES Ungheria – è partita dall’esame di due potenti processi in atto, da una parte il collasso in atto, sul piano ambientale e sociale, e dall’altra il risveglio di una nuova  sensibilità nei confronti della Natura e del mondo non umano. E ha portato alla platea i seguenti interrogativi: Di che cosa abbiamo bisogno per connetterci alla Natura più che umana? Come l’alfabetizzazione ecologica può contribuire al risveglio di una consapevolezza ecologica? Come creare un legame emotivo con la natura e, di conseguenza trasformare il nostro comportamento? E, soprattutto la relatrici ha portato testimonianza e documentazione di tanto lavoro concreto con gruppi e nelle comunità combinando tra loro pratiche di ecotuning (Ecopsicologia Applicata) e Playback Theatre.

Dulcis in fundo, è stato con noi Geoff Berry – dottore in alfabetizzazione ecologica, mitologo, praticante zen; IES Australia – con cui abbiamo esplorato la metafora della luce nella dimensione mitica, luce che da una parte è quella che arriva dall’esterno, dal sole e dalle stelle, e dall’altra è quella che arriva dall’interno, la luce della conoscenza del cercare e dare senso. Insieme abbiamo ascoltato come recuperare l’ispirazione che ci arriva dallo zen e da altre visioni animiste per cui il mondo vivente è allo stesso tempo materia e consapevolezza; come, partendo dalla “giusta relazione” con la luce fuori e la luce dentro possiamo costruire una relazione gentile con gli altri animali, piante, luoghi e elementi del nostro mondo e, infine, come l’Ecotuning (Ecopsicologia Applicata) ci riconnette con la nostra luce e con gli ecosistemi naturali.

24 settembre 2023

L’ultimo giorno del convegno è stato dedicato a un lungo e commovente momento di raccoglimento, condivisione e celebrazione collettiva per onorare l’improvvisa dipartita di una della partecipanti, durante la notte precedente, perdutasi nell’abbraccio del mare. Un mare seduttivo con la sua forza archetipica, da cui la vita ha avuto origine e con cui la forte spinta a fondervisi nuovamente era stata avvertita da diversi, in quella notte tempestosa. Una di noi non ha resistito al richiamo ed è andata incontro a un destino il cui senso si chiarirà col tempo, lasciando un forte segno a un evento in cui gioia ed entusiasmo erano stati, sino alla sera prima, la nota caratterizzante. Al momento, forte in tutta la Comunità internazionale, il dolore e il senso di perdita. Ma ancor più forte è l’intenzione di dare un senso più alto a quanto è accaduto per inserire questo evento in una visione più ampia, propria dell’Ecopsicologia, in cui nascita e morte sono le due facce della stessa medaglia, questa meravigliosa vita in cui ci sperimentiamo come esseri spirituali che vivono un’esperienza terrestre. Renata carissima, possa il nostro amore esserti di guida e sostegno nel tuo percorso là dove il nostro occhio non ti vede, ma il cuore sì.

Corollario alle conferenze, 26 workshop in 47 edizioni, momenti di festa, danze e canti, passeggiate, chiacchierate in 4 lingue e altre ancora, scambi, incontri, semi di progetti e collaborazioni future. Il 9° convegno IES è stato un agorà di possibilità emergenti, un’occasione di incontro tra amici e colleghi che da 17 anni ormai si incontrano periodicamente e un’occasione di avvicinamento all’Ecopsicologia da paesi in cui ancora sono pochi i rappresentanti di questo approccio transdisciplinare, in particolare abbiamo avuto con noi, per la prima volta, colleghi dalla Norvegia, Lettonia, Repubblica Ceca e Romania.

Più e più volte sottolineato durante l’evento, e immancabile citazione  ancora una volta, i complimenti allo staff organizzatore, che ha iniziato due anni prima i lavori per la realizzazione di questa proposta originale e sfidante di realizzare un convegno internazionale in un campeggio in pineta e in riva al mare, setting ideale per chi opera con l’Ecopsicologia. Un grazie immenso a La Factoria, la cooperativa di Silvia Mongili e Giampaolo Meloni, nel cui ambito sono organizzate le attività di Ecopsiché Sardegna, ai giovanissimi Francesco ed Esty per la loro collaborazione  e a Luisa Picenni e Marcella Danon di Ecopsiché – Scuola italiana di Ecopsicologia, una delle 10 Scuole riconosciute da IES.

 

Programma

Workshop

Cuore pulsante

Silvia Mongili & Giampaolo Meloni – La Factoria – Ecopsiché Sardegna

 

Luisa Picenni – Ecopsiché – e Francesco ed Ezsti

 

Marcella Danon – Ecopsiché e IES Italia
e Marco Aurelio Bilibio Carvalho – IES Brasile e Presidente IES

 

Photo Credit: Italo Bertolasi, Marcella Danon, Lucia Ghezzi, Giampaolo Meloni


Ci vediamo al prossimo convegno!

Brasile 2025