I principi dell’Ecopsicologia

Nel suo primo libro sul tema dell’incontro e collaborazione tra ecologia e psicologia The Voice of the Earth: An Exploration of Ecopsychology, Theodore Roszak, storico della cultura e docente universitario della California State University di Hayward, formula alcuni principi generali che possano guidare sia ambientalisti che terapeuti nel progetto comune di definire una relazione sana tra noi e il mondo. Il suo obiettivo è quello di fornire degli spunti per imparare ad ascoltare in profondità e “sentire l’anima del mondo che parla attraverso l’anima individuale”.

 

  1. Il nucleo della mente è l’inconscio ecologico. Per l’Ecopsicologia, la repressione dell’inconscio ecologico è la radice profonda della follia collusiva insita nella società industriale; ritrovare l’accesso all’inconscio ecologico vuol dire ritrovare la strada verso la salute.
  2. Il contenuto dell’inconscio ecologico rappresenta, in una certa mistura, la registrazione vivente dell’evoluzione cosmica, a partire dalle condizioni più distanti nella storia del tempo. Gli studi contemporanei sulla l’ordinata complessità della natura ci raccontano che la vita e la mente emergono da questa evoluzione come sistema naturale culminante all’interno del dispiegarsi di quella sequenza di sistemi fisici, biologici, mentali e culturali che chiamiamo universo. L’Ecopsicologia fa riferimento diretto a queste conclusioni della più moderna cosmologia per tradurle in esperienze reali.
  3. Così come l’obiettivo di precedenti terapie è stato quello di recuperare il materiale represso nell’inconscio personale, così l’obiettivo dell’Ecopsicologia è quello di recuperare il senso di appartenenza e di reciprocità nei confronti dell’ambiente che risiede nell’inconscio ecologico. Altre terapie cercano di curare l’alienazione tra persona e persona, persona e famiglia, persona e società. L’Ecopsicologia si propone di curare una l’alienazione di base tra persona e ambiente naturale.
  4. Per l’Ecopsicologia, così come per altre terapie, lo stadio cruciale nello sviluppo è l’infanzia. L’inconscio ecologico si rivela – ed è ogni volta un dono – nello sguardo incantato sul mondo che hanno i neonati. L’ecopsicologia cerca di recuperare l’innata qualità animistica dell’esperienza del bambino nell’ambito di una vita adulta sana e funzionale. Per fare questo si rivolge a diverse fonti, tra cui le tecniche di guarigione delle popolazioni native, il misticismo naturale espresso nelle religioni e nell’arte, l’esperienza della natura incontaminata e selvaggia, le intuizioni dell’ecologia profonda. Utilizza tutti questi spunti con l’obiettivo di consolidare un ego ecologico.
  5. Un ego ecologico sviluppa ed esprime un senso di responsabilità etica nei confronti del pianeta che viene sperimentato con la stessa intensità della responsabilità etica nei confronti delle altre persone.
  6. Tra i progetti terapeutici più significativi per l’Ecopsicologia c’è la riconsiderazione di alcuni tratti compulsivi della mascolinità che permeano le nostre strutture di potere politico e ci spingono a dominare la natura come se fosse un regno alieno e senza alcun diritto. A questo proposito l’ecopsicologia condivide alcune (non tutte) delle intuizioni dell’ecofemminismo e della spiritualità femminile che si propongono di demistificare gli stereotipi sessuali.
  7. Tutto ciò che contribuisce alla creazione di forme di convivenza su piccola scala e al potenziamento dell’individuo nutre l’ego ecologico. Tutto ciò che punta alla realizzazione di strutture dominanti su larga scala e alla soppressione dell’individualità indebolisce l’ego ecologico. L’ecopsicologia, quindi, solleva la questione della salubrità del nostro gigantesco sistema culturale urbano-industriale, che sia di stampo capitalistico o collettivistico. Ma lo fa senza rifiutare necessariamente il genio tecnologico della nostra specie o alcuni dei miglioramenti di condizioni di vita che la civiltà industriale ha permesso di realizzare. L’Ecopsicologia è post-industriale, non anti-industriale nel suo orientamento sociale.
  8. L’Ecopsicologia sostiene che esiste una sinergia tra benessere planetario e benessere individuale. Il termine “sinergia” è scelto deliberatamente per la sua tradizionale connotazione teologica, facendo riferimento all’insegnamento che l’umano e il divino sono collegati e cooperano per la ricerca della salvezza. La traduzione e attualizzazione di questo concetto in termini ecologici potrebbe essere: i bisogni del pianeta sono i bisogni delle persone, i diritti delle persone sono i diritti del pianeta.Tradotto da: Theodor Roszak, The voice of the Earth, Simon and Schuster, New York, 1992.

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